La segnaletica sui sentieri

Li incrociamo spesso sui sentieri e sono indispensabili durante un’escursione: è la segnaletica CAI, ovvero la simbologia che ci permette di orientarci durante le nostre attività all’ aria aperta.

La segnaletica può essere verticale (che si trova su appositi sostegni) o orizzontale (posizionata al suolo, su sassi o tronchi d’albero). La segnaletica è definita da una simbologia precisa:

  1. TABELLONE o pannello d’insieme: pannello di grande formato che generalmente si trova all’imbocco del percorso e che racchiude l’elenco degli itinerari escursionistici accessibili dal luogo, numero dei sentieri, tempi di percorrenza ma anche note descrittive di carattere ambientale e storico riguardanti il territorio unitamente ai collegamenti stradali e infrastrutture esistenti.
  2. Tabella SEGNAVIA: generalmente la troviamo di colore bianco con punta rossa e coda bianco rossa. Si usa per indicare la direzione della località di destinazione del sentiero e il tempo indicativo necessario ad un medio escursionista per raggiungerla. Il tempo di percorrenza viene calcolato sui 250-300 metri di dislivello/ora mentre il  tempo in discesa si considera in genere i 2/3 di quello di salita. I tempi segnati non prevedono soste, ma ricordiamoci sempre che sono valori indicativi.
  3. Tabella LOCALITA‘: la troviamo agli incroci più significativi (e queste località hanno  riscontro sulla cartografia).  E’ di colore bianco o tinta legno ed indica il nome della località dove ci troviamo e  la relativa quota.
  4. Tabella SENTIERO PER  ESCURSIONISTI  ESPERTI: si trova all’inizio di un sentiero con caratteristiche alpinistiche (esposto, parzialmente attrezzato oppure impegnativo per lunghezza e sviluppato  in ambiente selvaggio).
  5. Tabella SENTIERO TEMATICO: si trova nei punti significativi di un itinerario che propone un percorso a tema (storico, naturale, geologico). E’ di colore bianco o tinta legno.
  6. SEGNAVIA BIANCO ROSSO: il simbolo più conosciuto, che ci indica la continuità del sentiero. E’ posto nelle immediate vicinanze dei bivi e ogni 2-300 metri se il sentiero è evidente, altrimenti a distanza più ravvicinata.
  7. SEGNAVIA CON  NUMERO: altro simbolo conosciutissimo, che ci indica il numero del sentiero. Lo troviamo all’inizio del sentiero  e/o in prossimità di bivi per confermare la continuità dell’itinerario.
  8. SEGNALE DI  SORGENTE: viene usata quando la presenza dell’acqua non è visibile dal sentiero. La freccia è rivolta nella direzione in cui si trova l’acqua e riporta l’indicazione della distanza (in metri) o il tempo per raggiungere la sorgente o la fonte.
  9. OMETTO DI  PIETRA: un sistema di segnaletica naturale e duraturo. Possono essere alti dai 20 ai 50 cm: l’ometto è visibile anche in condizioni difficili (ad esempio un’improvvisa nevicata sui sentieri in alta montagna).
  10. PICCHETTO  SEGNAVIA: lo troviamo lungo sentieri che attraversano pascoli o prati privi di elementi di riferimento sui quali sistemare i segnavia. E’ un picchetto verniciato a tutto tondo nella parte superiore con il segnavia bianco rosso oppure a bandiera.
  11. Tabella per  VIA  FERRATA: è in metallo, fondo rosso con scritte bianco. Si trova all’inizio di un sentiero attrezzato impegnativo  o via ferrata per invitare ad usare correttamente le attrezzature fisse.

  Il CAI iniziò a segnare i sentieri intorno al 1880-1890, ovvero quando andare a piedi non è solo  più una necessità ma diventa un modo per impiegare il tempo libero. Negli ultimi decenni dell’Ottocento, quindi, su iniziativa di singole persone (ma generalmente iscritti al CAI) si iniziò a segnare i sentieri, prevalentemente con pennellate di colore rosso apposte in modo saltuario.

Sempre a fine Ottocento, si costituì in Lombardia la Federazione Prealpina organizzata specificatamente per le segnalazioni in montagna: gli escursionisti iniziavano a manifestare l’ intenzione di andare in montagna seguendo percorsi segnati. Il sistema di segnalazione prevedeva un sistema di 23 simboli, in prevalenza geometrici, che venivano apposti con vernice rossa grazie al lavoro dei membri di  una Commissione chiamata “Consorzio per le segnalazioni in montagna” che cessò di operare allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Nel 1923 si costituì a Torino la CAEN (Confederazione Alpinistica Escursionistica Nazionale) che raccoglieva l’eredità della Federazione Prealpina e che nel 1927 divenne FIE (Federazione Italiana Escursionistica). Terminata la Seconda Guerra Mondiale ed avviata la ricostruzione post bellica, nel 1950 a Maresca (PT) si riunirono le sezioni dell’Emilia Romagna e della Toscana decidendo una normativa intersezionale per una segnaletica unica che si basava su una bandierina rossa/bianca/rossa con in centro un numero scritto in nero su fondo bianco che indicava l’itinerario. Che sono tutt’ora i segni distintivi che troviamo sui sentieri.